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IL RICORDO DI UNA SCOMPARSA, L’ANNUNCIO DI UNA SCOPERTA.

Rinvenuta a Portici la tomba di Raffaele De Nittis, figlio di Giuseppe e Léontine

 

‹‹De Nittis morto, lui che aveva trentotto anni, lui che era così giovane nello spirito e nel corpo, così vivace, così pieno di vita, così felice di vivere! Ahimè! la notizia è troppo vera!››, così scriveva incredulo Charles Bigot ne Le XIXe siècle qualche giorno dopo la scomparsa improvvisa di Giuseppe De Nittis, avvenuta il 21 agosto del 1884. La sorpresa che colse in quei giorni gli amici più o meno stretti del pittore barlettano è la stessa che ci accompagna nel continuare ad indagare la storia dell’artista e della sua famiglia.

Dopo mesi di ricerche e indagini coadiuvate dalla preziosa collaborazione di due amici residenti nel comune di Portici, Giorgio Vanacore e Carlo de Francesco, l’associazione ArcheoBarletta rivela al pubblico l’esistenza di un terzo figlio di Giuseppe e Léontine: Raffaele Gaetano, deceduto a Portici a soli due mesi dalla nascita. La scoperta è avvenuta grazie alla segnalazione presso il cimitero di Portici di una lapide spoglia e poco curata di un bambino, che ha immediatamente attirato la nostra attenzione, in particolare per la presenza dell’iscrizione in francese che accompagna il nome del defunto ‹‹Raffaele De Nittis – Mort a 2 mois le 28 Mai 1871››.

Dopo una serie di confronti e ricerche condotte sinergicamente con i due amici porticesi, l’ufficio cimiteriale di Portici ci ha attestato che in quella tomba era sepolto il piccolo Raffaele di due mesi di età. Dall’esame dei registri dei defunti depositati presso la Chiesa madre della cittadina campana, è emersa l’annotazione ufficiale: ‹‹dopo aver ricevuto i SS. Sacramenti è morto Raffaele Denittis di Portici, figlio di Giuseppe e Lucile Leontine Gruvelle di mesi due››. Quest’informazione ha trovato conferma nei registri degli atti di nascita del Comune di Portici con la dichiarazione, con tanto di firma, di ‹‹Giuseppe Denittis fu Raffaele d’anni venticinque››, che il giorno 18 marzo 1871 ‹‹all’ore otto antimeridiane dalla di lui moglie Signora Lucile Léontine Gruvelle di Carlo›› è nato Raffaele Gaetano, il tutto alla presenza di ‹‹Lorenzo Celentani di Luigi di anni 36, di professione Possidente e Marco De Gregorio fu Francesco di anni 36, di professione Pittore Artista, testimoni scelti dal dichiarante […]››. E ancora nell’atto di morte si legge: ‹‹[…] alle ore sei pomeridiane del giorno ventotto del corrente mese di maggio, in questo comune di Portici, nella casa del Signor Casillo sito corso Garibaldi, è morto Raffaele Denittis, di mesi due, domiciliato in detto luogo di Portici, figlio di Giuseppe, Pittore artista, e di Lucile Léontine Gruvelle […]››.

La notizia svela, dunque, la nascita di un terzo figlio, un particolare inedito della vita dell’artista e di sua moglie Léontine. Raffaele, infatti, venne alla luce dopo circa un anno dalla primogenita Thérèse Lucile Joséphine Léontine, nata a Parigi nel febbraio 1870 e morta agli inizi di aprile dello stesso anno.  Soltanto nel luglio 1872 nascerà Jacques che vivrà fino a 34 anni. La nascita di Raffaele nel 1871 e di Jacques nel 1872, rispettivamente a Portici e Resina, ci conferma, inoltre, il profondo legame di Giuseppe De Nittis con questi luoghi napoletani sin dalla sua giovinezza.

Da poco giunto a Napoli per frequentare L’Accademia delle Belle Arti, infatti, il giovanissimo Giuseppe, ribelle e insofferente verso ogni insegnamento accademico, ne venne espulso qualche tempo dopo. Saranno proprio gli anni della “Scuola di Resina” fondata intorno al 1863, a caratterizzare quel periodo fertile artisticamente in cui il diciassettenne Peppino, insieme ai suoi compagni Federico Rossano e Marco De Gregorio, si mosse e visse di profonde ispirazioni naturalistiche e paesaggistiche che lo attiravano voracemente verso la campagna, la natura, i cieli per interpretarne ogni vibrazione di colore “dal vero”.

Portici, però, ha rappresentato per l’artista di Barletta anche un riferimento importante in un altro significativo periodo della sua breve vita: quando nel 1870 scoppiò la guerra franco-prussiana, egli si trovava a Parigi e fu costretto ad abbandonarla per tornare proprio alle pendici di quel Vesuvio che sarà per lui nuova fonte di ispirazione artistica. Qui visse in quegli anni con la sua amata Léontine condividendo con gli amici di un tempo non solo nuove esperienze artistiche ma anche gioie e dolori personali. Marco de Gregorio sarà uno dei testimoni citati nell’atto di nascita del piccolo Raffaele e, insieme a Federico Rossano, sarà testimone anche della nascita di Jacques a Resina dopo circa un anno.

Questa nuova scoperta può chiarire ulteriormente alcune questioni cronologiche legate alla datazione e attribuzione di alcuni dipinti. Proprio in quest’ottica possiamo rileggere il piccolo quadro riportato nella pubblicazione di Dini-Marini col titolo “La figlioletta dell’artista”, identificandone il soggetto non con la primogenita Thérèse ma col piccolo Raffaele. L’opera, infatti, riporta la dedica ‹‹Souvenir pour 29 Avril, à sa femme. De Nittis 71››, donato, dunque, dall’artista alla moglie nel giorno del loro anniversario di matrimonio nell’aprile 1871, quando il piccolo Raffaele aveva poco più di un mese.

RASSEGNA STAMPA:

Il servizio di Giovanni Di Benedetto su TeleNorba: Barletta, il terzo figlio di Giuseppe De Nittis

 
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