Inaugurazione mostra dell'Icona della Madre di Dio Maria SS. dello Sterpeto

MOSTRA

DELL’ICONA DELLA MADRE DI DIO “MARIA SANTISSIMA DELLO STERPETO”

Eseguita con la tecnica di scuola russo-bizantina dall’iconografo Loredana Miolla

CHIESA DI SAN PIETRO, 29 NOVEMBRE – 7 DICEMBRE 2012

ORARIO: 18-20

L’arte dell’iconografo non sta solo nella perizia tecnica con cui esegue l’icona.

La “copia” della Madonna della Sterpeto eseguita da Loredana Miolla non è notevole solo perché l’artista ha eseguito l’icona operando con estrema cura di tutti i passaggi messi in atto dalla plurisecolare arte bizantina, in particolare quelli canonizzati dalla scuola russa fra il secolo XV e il secolo XVI, impiegando per la realizzazione della stessa più di quattro mesi di lavoro.

L’esecuzione di un’icona è molto di più!

Il termine stesso di iconografo, che significa: “scrittore di immagini”, mette in luce che c’è un profondo significato teologico alla base della realizzazione di un’icona. Questa non è solo un’immagine sacra, ma l’espressione figurata di un mistero della fede, intorno al quale si sono addensati nei secoli il culto e la devozione di centinaia di generazioni.

Una definizione cara a don Gino Spadaro (dal cui amore per le icone tanto abbiamo imparato tutti noi che l’abbiamo conosciuto) recita: “la Parola si fa Colore”. Nell’icona la “Parola” di Dio si fa immagine, si riveste di “Colore”. È questo il significato fondante di ogni raffigurazione che si mantiene fedele al prototipo (perciò non “copia”), ritrasmettendo e rinnovando il messaggio dell’icona da cui prende le mosse.

Questa l’opera di Loredana Miolla che ha voluto riattualizzare in tutta la pienezza il significato profondo incarnato dall’immagine della Nostra Protettrice, la Madonna dello Sterpeto, rimanendo fedele al mandato iconografico consegnato dai secoli passati e reinterpretando il modulo artistico attraverso gli unici mezzi che poteva avere a disposizione: la linea e il colore. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’opera stupenda, mi si consenta, antica e nuova nella stesso tempo; antica, nel carico di devozione di cui si fa tramite; antica, altresì, per l’ancoraggio a una tecnica secolare; nuova, nel linguaggio artistico espresso; nuova, perché testimonianza attuale dell’affetto verso la Madre di Dio, protettrice di Barletta sotto il titolo di Maria Santissima dello Sterpeto.

Luigi Nunzio Dibenedetto